L’immagine da copertina del Cilento è spesso questa: Paestum e i suoi grandiosi templi greci. Meraviglia nota in tutto il mondo e più evidente e preziosa eredità della Magna Grecia che fu in questi luoghi. Fondata verso la fine del VII secolo a.C. per opera dei coloni greci provenienti da Sibari, la Poseidonia di età greca, poi chiamata Paistom e Paestum, in età lucana e romana, scintilla proprio per la presenza dei magnifici e imponenti resti dei tre antichi edifici sacri.

Tempio di Nettuno, Paestum
Foto: Francesco Marino

Risalente al 470 a.C. circa, il Tempio detto di Poseidone o Nettuno (ma in realtà pare fosse dedicato ad Hera), domina, nella sua posizione centrale, il sito archeologico con il suo perentorio frontone e la facciata in stile dorico classico.

Tempio di Hera o Basilica, Paestum.

A sud si trova la “Basilica” (databile al 530 a.C., forse pure dedicato alla divinità Hera), con la sua peculiare fronte di nove colonne.

Tempio di Atena o Tempio di Cerere, Paestum.

il Tempio di Atena o Tempio di Cerere (fine del VI secolo a.C.), è posto nella zona nord degli scavi punteggiati dalle mura le cui rovine sono conservate per diversi filari.

Tomba del Pescatore, Museo Archeologico di Paestum.
Foto: Rita Willaert

Nell’area archeologica sono visibili anche i resti di edifici pubblici e case private. Per tutto il resto c’è il Museo Archeologico Nazionale (info: 0828 811023) posto di fronte agli scavi (biglietteria: 0828 722654). Scrigno di testimonianze che vanno dalla fase preistorica a quella classica e a quella romana. Corredi funebri, frammenti architettonici e scultorei, epigrafi, monete, oggetti metallici e le lastre dipinte ritrovate nelle necropoli del territorio, tra cui quelle della celebre Tomba del Tuffatore (480 a.C. circa).

Foto: Angelo Domini